Il destino dell'architetto è il più strano di tutti. Molto spesso mette tutta la sua anima, tutto il suo cuore e passione nel creare edifici nei quali non entra mai di persona.

Johann Wolfgang Göethe

venerdì 11 marzo 2011

convegno sul PUC di Acerra

Ieri nella Biblioteca diocesana si è svolto il convegno organizzato dall'associazione eco-culturale èidos sul Piano Urbanistico Comunale di Acerra, piano elaborato dallo studio di Leonardo Benevolo nel 2008. In qualità di tecnico mi sono recata per cercare di capire come mai dopo la presentazione del Piano e la fase della raccolta delle osservazioni tutto si sia bloccato. Dopo ore in cui si discuteva della possibilità di migliorare ancora il PUC, anche accogliendo le osservazioni dei cittadini, per renderlo il mezzo con cui rilanciare la figura di Acerra, con cui migliorarela qualità della vita, il tutto si è concluso con un "il PUC SI DEVE SBLOCCARE PERCHE' ACERRA VIVE DI EDILIZIA". E lì mi sono cadute le braccia...

Non possiamo essere così miopi da vedere ancora un Piano Urbanistico come un mezzo per costruire case e basta! Non possiamo basare per l'ennesima volta le sorti economiche di una città sull'attività edilizia. Tra 20 anni quando sarà saturo anche questo piano cosa faremo? Nessuno pensa davvero al bene di questo territorio, ma solo a come violentarlo ulteriormente. Nessuno pensa alla qualità di vita degli acerrani, ma solo a come possano far diventare il loro orticello un terreno edificabile. Si è parlato di economia bloccata perché le licenze sono ferme dal 2006, ma ci rendiamo conto degli scempi che sono stati fatti? Ci vogliamo rendere conto che interi parchi sono stati costruiti nella NON PERFETTA OPERA D'ARTE costringendo tante persone, che con tanto sacrificio hanno acquistato quelle case, a venderle perchè non riescono più a combattere contro i problemi, anche fisici, dovuti dall'umidità?
Se il PUC si deve sbloccare affinchè si costruisca ancora in quel modo, ma ben venga che il PUC non si faccia!!!
Il PUC deve essere il volano per far partire attività economiche in ogni campo: attività ricettive, sportive, turistiche, commerciali. Ad Acerra non devono lavorare solo geometri, ingegneri, architetti e muratori ma tanti laureati e diplomati in tante altre discipline.
Se non c'è un'economia globale che funzioni, ma queste case per chi le costruiamo? Per i tanti giovani che ogni giorno fanno la valigia e cercano lavoro al Nord?

2 commenti:

  1. Ben detto, amica mia! U_U
    Qua le cose non cambieranno mai perché la gente non vuole cambiare...

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  2. La gente siamo noi, e i nostri pensieri, le nostre idee, possono contribuire a cambiare le cose.. Brava Nunzia..

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