Il destino dell'architetto è il più strano di tutti. Molto spesso mette tutta la sua anima, tutto il suo cuore e passione nel creare edifici nei quali non entra mai di persona.

Johann Wolfgang Göethe

martedì 6 novembre 2012

Juventus - Inter...film muto

Sono a casa dei miei da due mesi quasi, da quando mio marito è andato fuori per lavoro. Sabato sera c'era Juve - Inter, a casa siamo tutti interisti: papà, mio fratello e io. Non c'è né abbonamento alla Premium né a Sky, ma un bel pc portatile con collegamento ad internet per vedere la partita in streaming. "Ottimo" - dice papà - "siamo riusciti a beccare la partita di sky con il commento in italiano". Ma al pc non funzionano le casse, bisogna usare gli auricolari. Siamo in tre, decido di lasciare l'auricolare a papà e mio fratello. Guardo la partita senza audio, come un film muto di inizio XX secolo. Non mi lascio condizionare dai telecronisti, da ciò che dicono o pensano, prima del fischio di inizio. Il tempo nemmeno di metterci seduti intorno al monitor che segna la Juve. Non c'è bisogno del commento, la regia di Sky subito fa vedere con una linea il fuorigioco di Asamoah, e di lì subito il commento all'unisono "Iniziamo bene! Forse era meglio non partire proprio per Torino". Poi il fallo di Lichtsteiner non punito con il secondo giallo...e pensi alla fine del secondo tempo "cavolo, ma allora vogliono proprio farcela perdere questa partita!".
Inizia il secondo tempo, Giuseppe ormai russa nel suo lettino e noi di fronte in silenzio a guardare la partita. Rigore per l'Inter, mio fratello vede che va Milito sul dischetto e decide di andarsene, non vuole guardarlo, io allora prendo il suo auricolare e al goal scatta l'urlo di papà ma Giuseppe non si sveglia perché è stata un'esultanza pacata, in fondo avevamo solo pareggiato e quando batte i rigori Milito ultimamente c'è più da sospirare che sia entrata che da esultare! Mio fratello ritorna, l'auricolare passa a lui, ritorna il mio film muto che prende sempre più le sembianze di un capolavoro...dopo 15 minuti ancora lui, il principe Milito che batte Buffon, parte l'urlo e Giuseppe sobbalza dal sonno, si lamenta mettendo le mani sulle orecchie...ma subito mi fiondo al suo fianco a coccolarlo, non si sveglia per fortuna, lui si innervosisce quando sente le persone urlare all'improvviso, mio fratello intanto è andato inc amera da letto dei miei a urlare "Milito! Milito! Milito" per non svegliare mio nipote! Passano ancora 15 minuti e al gol non esulto ma ordino a mio padre e mio fratello "zitti!", mio fratello non ce la fa, va in cucina e si stende a terra urlando "Palacioooooooooooooooooo", io e mio padre esultavamo muovendo solo le braccia e con la bocca aperta simulando un "gooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooool" ma senza emettere suoni. Sembrava una scena surreale, ad un certo punto sembrava che qualcuno avesse messo gli auricolari anche a noi per non farci emettere suoni. Purtroppo, Giuseppe si è svegliato lo stesso e apre gli occhi mentre mio fratello e io saltellavamo abbracciandoci e girando in tondo, ce ne dice di tutti i colori e poi mi chiede "Ma che succede, Nunzia?" e io "Niente! L'Inter sta vincendo 3 a 1!" e lui, ancora mezzo addormentato mi fa "Ma come? Non stava perdendo 1 a 0 e gli avevano tolto anche un gol, com'è riuscita a convincere l'arbitro a convalidarne 3?"

In attesa...

Sono 27 settimane che un piccolo esserino è dentro di me. Aurora come il passaggio a vita nuova, quella di genitore, con tutti i pro e i contro che tutto questo comporterà.
Dovrò attendere gli inizi di febbraio per poterla stringere tra le mie braccia. Nel frattempo cerco di  ricamare il suo corredino per poterle dire un giorno "questo mamma l'ha fatto per te!" con lo stesso orgoglio con cui mia madre mi mostra lo scialle all'uncinetto fatto per me e che ancora conserva gelosamente. 
Scalcia, si fa "fotografare" sempre con il pollice in bocca e con il suo profilo dal nasino poco pronunciato, ascolta Elisa e i Negramaro, adora, o almeno credo visti i movimenti, Giuseppe che le canta  "Stella stellina..." e tra pochi giorni potrà sentire ogni giorno anche la voce del suo papà e ricevere anche le sue coccole, quelle a dire la verità sono mancate anche alla mamma.