Il destino dell'architetto è il più strano di tutti. Molto spesso mette tutta la sua anima, tutto il suo cuore e passione nel creare edifici nei quali non entra mai di persona.

Johann Wolfgang Göethe

giovedì 24 marzo 2011

La mia lista

Qualche giorno fa, dal sito di Repubblica, Roberto Saviano ha invitato i lettori ad indicare le 10 cose per cui vale la pena vivere.
La mia lista non la mando a Repubblica ma la posto qui:
  1. Avere due genitori che ti hanno voluta, ti hanno cresciuta e oggi li vedi fieri di te
  2. Addormentarsi tra le sue braccia e al risveglio trovarlo ancora lì...
  3. La pizza margherita da "Michele"
  4. Pane e Nutella
  5. La gioia incontenibile ai gol di Milito al Siena, alla Roma e al Bayern e al rigore di Grosso ai Mondiali del 2006
  6. Piazza San Marco a Venezia
  7. Ligabue a palla nell'ipod mentre passeggi per via Caracciolo a Napoli
  8. Il bacio di mio nipote prima che vada a scuola
  9. Il bacio a Wesley Sneijder al Wivi l'Inter
  10. Le risate con gli amici

e per voi quali sono le 10 cose per cui vale la pena vivere?

venerdì 18 marzo 2011

mio padre


Macchietta come solo tu in famiglia sai essere
Interista che trasmette la propria passione ai figli
Ostinato come solo un Toro sa essere
Pigro tanto da confondersi con il divano
Amabile ma non troppo
Divertente nei tuoi sfottò, sopratutto alla mamma
Rassicurante nei momenti no
Esempio per tutti noi

Questo e tanto altro sei per me...TI VOGLIO BENE, BABBO!





venerdì 11 marzo 2011

convegno sul PUC di Acerra

Ieri nella Biblioteca diocesana si è svolto il convegno organizzato dall'associazione eco-culturale èidos sul Piano Urbanistico Comunale di Acerra, piano elaborato dallo studio di Leonardo Benevolo nel 2008. In qualità di tecnico mi sono recata per cercare di capire come mai dopo la presentazione del Piano e la fase della raccolta delle osservazioni tutto si sia bloccato. Dopo ore in cui si discuteva della possibilità di migliorare ancora il PUC, anche accogliendo le osservazioni dei cittadini, per renderlo il mezzo con cui rilanciare la figura di Acerra, con cui migliorarela qualità della vita, il tutto si è concluso con un "il PUC SI DEVE SBLOCCARE PERCHE' ACERRA VIVE DI EDILIZIA". E lì mi sono cadute le braccia...

Non possiamo essere così miopi da vedere ancora un Piano Urbanistico come un mezzo per costruire case e basta! Non possiamo basare per l'ennesima volta le sorti economiche di una città sull'attività edilizia. Tra 20 anni quando sarà saturo anche questo piano cosa faremo? Nessuno pensa davvero al bene di questo territorio, ma solo a come violentarlo ulteriormente. Nessuno pensa alla qualità di vita degli acerrani, ma solo a come possano far diventare il loro orticello un terreno edificabile. Si è parlato di economia bloccata perché le licenze sono ferme dal 2006, ma ci rendiamo conto degli scempi che sono stati fatti? Ci vogliamo rendere conto che interi parchi sono stati costruiti nella NON PERFETTA OPERA D'ARTE costringendo tante persone, che con tanto sacrificio hanno acquistato quelle case, a venderle perchè non riescono più a combattere contro i problemi, anche fisici, dovuti dall'umidità?
Se il PUC si deve sbloccare affinchè si costruisca ancora in quel modo, ma ben venga che il PUC non si faccia!!!
Il PUC deve essere il volano per far partire attività economiche in ogni campo: attività ricettive, sportive, turistiche, commerciali. Ad Acerra non devono lavorare solo geometri, ingegneri, architetti e muratori ma tanti laureati e diplomati in tante altre discipline.
Se non c'è un'economia globale che funzioni, ma queste case per chi le costruiamo? Per i tanti giovani che ogni giorno fanno la valigia e cercano lavoro al Nord?

martedì 8 marzo 2011

BUON COMPLEANNO, PAZZA INTER!

"La sera del 9 marzo 1908, un gruppo di dissidenti del Milan Cricket and Football Club decide di fondare una nuova società. Alla base della scelta l'insoddisfazione e la voglia di lavorare con criteri diversi, meno rigidi. È così che inizia la storia dell'Inter o, per essere precisi, del Football Club Internazionale di Milano. I soci fondatori sono il pittore Giorgio Muggiani, Boschard, Lana, Bertolini, Fernando De Osma, Enrico, Carlo e Arturo Hinterman, Pietro Dell'Oro, Ugo e Hans Rietman, Voelkel, Maner, Wipf e Carlo Ardussi. E' la preistoria del calcio, c'è incertezza su molti particolari, la stessa grafia dei nomi Maner e Rietman è dubbia. Certa, invece, la nomina del primo presidente, Giovanni Paramithiotti, veneziano di nascita, mentre il pittore Muggiani assume la carica di segretario e inventa lo stemma: le sigle "FCIM" intrecciate in campo oro, chiuso da due cerchi, uno nero e uno azzurro, i colori della notte e del cielo."

da inter.it

lunedì 7 marzo 2011

CarnevAcerra per i bambini...

Dopo due giornate di CarnevAcerra dedicate al pubblico adulto, il Centro di Cultura "Acerra Nostra" si dedica ai più piccoli. Domenica mattina il museo di Pulcinella ha accolto i piccoli in maschera con canti, balli, coriandoli e stelle filanti. 
Dal convegno è uscito fuori che il Carnevale è morto perché l'eccesso ormai è all'ordine del giorno, ma vedere la galleria di un museo, del museo di Pulcinella, trasformata in una sala da ballo per bambini non è da tutti i giorni!
Ad accogliere i bambini cinque scapestrati: Carolina, la castellana, Giusy, la fatina del castello, Domenico, l'uomo delle spade con i palloncini, Aniello, il fotografo, e infine io, la strega ballerina, talmente scatenata al ritmo di "Il coccodrillo come fa", "Cala la panza", "Gioca Jouer" e altri che ho ancora l'acido lattico che mi blocca le gambe!
Risultato? Tanti bambini divertiti che non volevano andarsene più a casa e tanta soddisfazione sui nostri volti per aver conseguito un altro piccolo miracolo: bambini nel museo per 2 ore e mezza!

martedì 1 marzo 2011

Benvenuto Marzo!


Sorgio e risorgio, ojccanno a Tatonno ‘o Vurpiciello
ancora è vivo e nun è muorto.
Signuri, je a tutti ve saluto!
Stammatina ‘a mugliera ‘e Marzo steva nu poco ‘ncullarata
e ll’ haggiu ditto: - Francè, mangia!-, -Nun bboglie mangià-
-E pecchè nun bbuò mangià?-, - Stongo nu poco scuntienta
pecchè stammatina chiuveva e mò è sciuto bontiempo!-
E già ca è sciuto bontiempo nce facimme sentì nuje
na parlata e ‘sti villane, ruzze, cafune, fetiente.
Signù, je songo Marzo e chilo bellu mese
capo d’ ‘a primavera so’ chiammato.
A mmè aspettano ‘sti villane, ruzze, cafune
pe’ se levà stracce, petacce e cauzuttune.
Je so’ nato cu ‘a mancanza ‘e luna
n’ora ve faccio ricco e n’ora ve faccio povero,
n’ora ve faccio asciutto e n’ora ve faccio ‘nfuso,
n’ora ve faccio bello n’ora ve faccio brutto.
Ma si je ‘ngrifo v’ ’a faccio levà pura ‘a cammisa
Si aggrogna, ve faccio cadè ‘ ddéte cu tutte ll’ogne.
Zappo e rizappo cu ‘sta mia zappella
e mangio pane e puorre e stongo sempe riuno.
Stongo contro ‘o pucuraro ‘e nufriese e ‘o viecchio scartellato
quanno ‘e cerevelle meje stanno ‘ncazzate.
Stongo contro a don Nicola ‘o Prevete ca patisce ‘a rogna
e a zi’ Vicienzo Quatt’ove ca patisce ‘o mmale francese.
Chesta è ‘a ricetta e tutto è cumpreso,
‘a putite spedì a qualunque farmacia d’ ‘o paese.
Signò, a Frevaro avite fatto ‘a culata?
E Marzo pazzo, cazzo v’ha seccata!
Arre!


estratto dalla "Ballata dei Dodici Mesi"